sabato 31 marzo 2018

Pasqua 1938

Pasqua. Durante la santa Messa ho ringraziato il Signore Gesù per essersi degnato di redimerci e per il dono più grande, perché si è degnato di darci il Suo amore nella santa Comunione, cioé Se stesso. In quello stesso momento venni attratta nel seno della Santissima Trinità e fui immersa nell'amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. 
È difficile descrivere questi momenti. 
In quel momento pregai il Signore per una certa persona ed il Signore mi rispose: 
«Quell'anima Mi è particolarmente cara». 
Me ne rallegrai enormemente. La felicità delle altre anime mi riempie di una nuova gioia e quando scorgo in qualche anima dei doni superiori, il mio cuore s'innalza verso il Signore con una nuova adorazione.
Diario di Suor Faustina, 1938

Ringrazio molto Iddio di tutto

Sabato santo. 27 marzo1937.
Oggi sono ritornata da Pradnik dopo circa quattro mesi di cure. Ringrazio molto Iddio di tutto. Ho utilizzato ogni momento per lodare Dio. Quando sono entrata in cappella per un momento, ho conosciuto quanto dovrò soffrire e combattere per questa causa. O Gesù, mio sostegno, solo Tu puoi aiutarmi, dammi forza.
Diario di Suor Faustina

mercoledì 14 marzo 2018

Si perde solo chi vuol perdersi

Il Santo Padre non perde occasione per indicarci la speranza della misericordia, ma le sue parole dove traggono origine? Certamente nei vangeli, ma anche nel Diario di Suor faustina, laddove le parole relative alla salvezza e alla perdizione sono estremamente chiare... e meravigliose per noi tutti!
Dal Diario di Suor Faustina:
Il predicatore oggi ci diceva che l'intera storia dell'umanità è un manifestarsi della bontà di Dio. 
Tutti gli altri Suoi attributi, come l'onnipotenza e la sapienza, contribuiscono a svelarci che la misericordia è, fra tutti, l'attributo Suo più grande. 
Gesù mio, nessuno può esaurire la Tua misericordia. 
La perdizione è unicamente la sorte delle anime che hanno la volontà di perdersi, ma chi desidera salvarsi potrà tuffarsi nel mare senza sponde della divina misericordia.

domenica 11 marzo 2018

La visione dell'inferno

Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell'Inferno.
É un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l'inferno, è la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi della coscienza; la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è il fuoco che penetra l'anima, ma non l'annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale, acceso dall'ira di Dio; la quinta pena è l'oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio i demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il proprio; la sesta pena è la compagnia continua di satana; la settima pena è la tremenda disperazione, l'odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Queste sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la fine dei tormenti. Ci sono tormenti particolari per le varie anime che sono i tormenti dei sensi. Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera tremenda ed indescrivibile.