Da quando conosco e amo Gesù, a più riprese mi è capitato di fronteggiare situazioni molto molto più grandi di me dalle quali sarei voluto scappare via.
Ma no lo fatto.
Gesù stesso ha provveduto in molti modi affinché riuscissi a resistere e fare ciò che Lui desiderava da me.
Si prova un senso di inadeguatezza da cui deriva anche l'umiltà di capire e ammettere che siamo nulla.
Leggiamo insieme un brano del Diario di Suor Faustina in cui accade qualcosa di simile:
Prego Gesù di concedere queste grazie a qualcun altro, perché io non so utilizzarle e le spreco soltanto.
«Gesù, abbi compassione di me. Non affidarmi cose tanto grandi. Vedi bene che sono un pugno di polvere buono a nulla».
Tuttavia la bontà di Gesù è infinita. Mi aveva promesso un aiuto visibile in terra e l'ho ricevuto dopo poco tempo a Wilno. Ho riconosciuto in Don Sopocko quell'aiuto divino.
giovedì 29 gennaio 2015
lunedì 26 gennaio 2015
L'intervento diretto di Gesù
Quando il confessore non è anche guida spirituale, a cui si viene affidati da Gesù, c'è il rischio di essere indirizzati non correttamente.
Dal Diario di Suor Faustina:
Quando ne parlai al confessore, ricevetti questa risposta: "Questo riguarda la tua anima. " Mi disse così: "Dipingi l'immagine divina nella tua anima."
Quando lasciai il confessionale, udii di nuovo queste parole: "La Mia immagine c'è già nella tua anima. Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l'immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia."
Dal Diario di Suor Faustina:
Quando ne parlai al confessore, ricevetti questa risposta: "Questo riguarda la tua anima. " Mi disse così: "Dipingi l'immagine divina nella tua anima."
Quando lasciai il confessionale, udii di nuovo queste parole: "La Mia immagine c'è già nella tua anima. Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l'immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia."
giovedì 1 gennaio 2015
Benvenuto anno nuovo! Benvenuto calice dell'amarezza!
Oggi è la festa di capodanno.
La mattina mi sono sentita così male, che sono andata appena nella cella vicina per la santa Comunione. Non ho potuto andare alla santa Messa, mi sentivo mancare e per la stessa ragione ho fatto il ringraziamento a letto. Avevo tanto desiderato andare alla santa Messa e poi a confessarmi da Padre Andrasz, ma mi sentivo così male che non ho potuto andare né alla santa Messa né a confessarmi. Per questo motivo la mia anima ha avuto un grande dispiacere.
Dopo colazione venne da me la suora infermiera a chiedermi: «Sorella, perché non è andata alla Santa Messa?»
Risposi che non avevo potuto andarci.
Scosse la testa con aria di disapprovazione e disse: «Una festa così grande e lei non va a Messa!», ed uscì dalla mia cella.
E' capodanno anche per i sofferenti
L'inizio dell'anno nuovo, circondati da frasi inneggianti alla felicità terrena, non dimentichiamo chi la vita la sta purificando o santificando nella sofferenza, autentico crogiolo di salvezza.
Non dimentichiamo i malati e gli agonizzanti; preghiamo per loro.
Dal Diario di Suor Faustina, 1 gennaio 1938:
Termino l'anno vecchio con la sofferenza ed incomincio l'anno nuovo pure con la sofferenza.
Due giorni prima di capodanno ho dovuto mettermi a letto; mi sentivo molto male, una forte tosse mi aveva indebolito ed inoltre continui dolori intestinall e nausee mi avevano esaurita molto. Siccome non potevo andare alle comuni pratiche religiose, mi sono unita spiritualmente a tutta la comunità.
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