giovedì 1 gennaio 2015

E' capodanno anche per i sofferenti

L'inizio dell'anno nuovo, circondati da frasi inneggianti alla felicità terrena, non dimentichiamo chi la vita la sta purificando o santificando nella sofferenza, autentico crogiolo di salvezza.
Non dimentichiamo i malati e gli agonizzanti; preghiamo per loro.
Dal Diario di Suor Faustina, 1 gennaio 1938:
Termino l'anno vecchio con la sofferenza ed incomincio l'anno nuovo pure con la sofferenza. 
Due giorni prima di capodanno ho dovuto mettermi a letto; mi sentivo molto male, una forte tosse mi aveva indebolito ed inoltre continui dolori intestinall e nausee mi avevano esaurita molto. Siccome non potevo andare alle comuni pratiche religiose, mi sono unita spiritualmente a tutta la comunità. 
Quando le consorelle si alzarono alle undici di notte, per vegliare e salutare l'anno nuovo, io dal crepuscolo fino alla mezzanotte continuai a torcermi fra i dolori. Unii la mia sofferenza alle preghiere delle suore che vegliavano in cappella in riparazione delle offese fatte a Dio dai peccatori. 
Quando suonò la mezzanotte, la mia anima s’immerse in un raccoglimento più profondo ed udìi nell'anima una voce: «Non aver paura, bambina Mia, non sei sola, combatti con coraggio, poiché il Mio braccio ti sostiene. Combatti per la salvezza delle anime, esortandole alla fiducia nella divina Misericordia, poiché questo è il tuo compito nella vita presente ed in quella futura». 
Dopo queste parole ebbi una comprensione più profonda della divina Misericordia. 
Sarà dannata solo quell'anima che lo vorrà essa stessa, Iddio non condanna nessuno alla dannazione.

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